Orchestra de Paris, violoncello Rocco Filippini, soprano Anna Caterina Antonacci, direttore Ivan Fischer. Testi di Franco Marcoaldi.
Quando Mortier mi chiese un brano per il Festival di Salisburgo ( in cui uno o più strumenti solisti svolgessero un ruolo concertante), ne scaturì un pezzo suddiviso in tre episodi quasi autonomi, che conducono dalla prima Veglia, per sola orchestra, nella quale il materiale tematico deriva esclusivamente da proiezioni di griglie di altezze e timbri semiologicamente posti in relazione tra di loro, attraverso la seconda, con l’intervento lirico e più soggettivo del violoncello, alla terza, in cui la significazione musicale si pone in un gioco dialettico con quella poetica di Marcoaldi affidata alla voce, nell’intersecarsi tra una dimensione oggettiva e un affiorare dalla memoria di elementi già strutturati e significanti sul piano affettivo – sia soggettivo che collettivo.