Nato a Bologna, si è diplomato in composizione con Giacomo Manzoni e in direzione di coro con Tito Gotti.
Nel 1974 si è trasferito a Venezia, dove Michelangelo Antonioni lo ha presentato a Tonino Guerra – tra i suoi primi librettisti – e a Luigi Nono, suo grande sostenitore così come Hans Werner Henze, conosciuto a Napoli lo stesso anno.
Questi due artisti sono per il compositore padri spirituali che, seppur tanto diversi, hanno lasciato una traccia nel suo stile, caratterizzato da una sintesi tra ricerca e innovazione da un lato, e tradizione ed espressività dall’altro.
Nel 1974 ha vinto il Koussevitzky Prize a Tanglewood, negli Stati Uniti, e nel 1976 il premio olandese Gaudeamus con Les soupirs de Geneviève. Sempre nel 1976, ha composto Sinfonia in quattro tempi, diretta da Giuseppe Sinopoli al Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia, Festival che gli ha dedicato due concerti monografici, il primo nel 1979 e il secondo nel 1981.
Nel 1982 ha debuttato al Maggio Musicale Fiorentino con Girotondo, opera in due atti su libretto di Roberto Roversi, tratto dall’omonimo testo teatrale di Arthur Schnitzler.
Nel 1990 segue la seconda opera, Il Viaggio, presentata al Teatro Comunale di Bologna, su testo di Tonino Guerra; contemporaneamente il New York Festival of Contemporary Music esegue il brano L’usignol in vatta a un fil.
Il trasferimento a Milano, nel 1993, ha segnato una svolta nella sua carriera ormai internazionale; come anche le sue amicizie con Luciano Berio, nella cui libertà umana e stilistica s’identifica, e con Claudio Abbado, con cui condivide pensieri musicali, progetti e idee.
Lo stesso anno l’Opéra de Lyon gli ha commissionato La station thermale su libretto di Myriam Tanant, tratto da Goldoni, ripresa in diversi teatri francesi, oltre che nel 1995 dall’Opéra Comique de Paris e dal Teatro alla Scala. Per quest’ultimo, lo stesso anno compone Dai calanchi di Sabbiuno per ensemble, per celebrare il Cinquantenario della Resistenza, brano successivamente eseguito in tutto il mondo in due versioni, una per grande orchestra su richiesta di Claudio Abbado, e una per orchestra da camera. Ancora su commissione della Scala è la cantata Sacer Sanctus per coro e orchestra, su testo di Giuseppe Pontiggia (l’unico in versi dello scrittore), poi ripresa, tra il 1997 e il 2003, al Festival di Ravenna, al Festival Présence di Parigi e all’Accademia di S. Cecilia di Roma.
Claudio Abbado gli ha commissionato Briefe Büchners per il ciclo su Büchner dei Berliner, che lo hanno eseguito durante le Berliner Festwochen (1998).
Per il teatro ha inoltre composto Les oiseaux de passage, ancora su testo di Myriam Tanant, incentrato sul tema dell’immigrazione ed eseguito all’Opéra de Lyon (1998) e al Teatro Comunale di Bologna (2001). In collaborazione con Franco Marcoaldi sono nate anche Tre Veglie per violino, soprano e orchestra per il Festival di Salisburgo (2000), dirette da Iván Fischer ed eseguite da Anna Caterina Antonacci; Terra comune (2002) per coro e orchestra, che ha inaugurato l’Auditorium Parco della Musica, diretto da Myung Wun Chung, su richiesta di Luciano Berio; l’opera Il letto della Storia (2003) rappresentato al Maggio Musicale Fiorentino, per la regia di Giorgio Barberio Corsetti, Premio Abbiati per la migliore opera nuova.
Nel 2002 la Scala gli ha commissionato il Diario dello Sdegno, portato in tournée in tutta Europa, nato dalla profonda crisi scatenata dall’attentato dell’11 settembre 2001 e dagli strumentali conflitti che ne seguirono. Nel 2002 ha vinto il David di Donatello per la miglior colonna sonora del film Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi. Ha fatto seguito Irini, Esselam, Shalom (2004) per voce, violino e orchestra, che esprime i valori della pace, ribaditi dai testi sacri delle tre religioni monoteiste, su frammenti curati da Moni Ovadia. Nel 2005 Patrice Chéreau gli ha chiesto le musiche per il film Gabrielle, mentre nel 2006, per le celebrazioni mozartiane, il Festival di Salisburgo gli ha commissionato La giusta armonia, melologo sinfonico per narratore e orchestra su testo di Franz Heinrich Ziegenhagen, uomo d’affari e protosocialista legato a Mozart, che è stato interpretato dall’attore Peter Simonischek, ed eseguito dai Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti. Dello stesso anno è anche il brano orchestrale Voci di notte, scritto per l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in occasione del settantesimo compleanno di Zubin Mehta. È invece del 2007 la seconda opera per il Teatro alla Scala, Teneke, diretta da Roberto Abbado, per la regia di Ermanno Olmi e le scenografie di Arnaldo Pomodoro. Teneke, su libretto da Yashar Kemal, è stata poi scelta per la mostra That’s Opera, allestita a Bruxelles in occasione del bicentenario di Ricordi, a cura di Jean-Jacques Nattiez.
Sempre al 2007 risalgono sia il brano sinfonico Mare che fiumi accoglie, diretto da Antonio Pappano all’Auditorium Parco della Musica di Roma, sia l’opera La madre del mostro, su libretto di Michele Serra. Nel 2009, Riccardo Chailly ha diretto il suo melologo sinfonico Prospero o dell’Armonia, con testo di Ferdinando Bruni, ispirato a Shakespeare ed eseguito dalla Filarmonica della Scala, e nel 2011 Tagebuch der Empörung, eseguito dall’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia.
Nel 2011 viene rappresentata anche l’ottava opera, The same sea, su libretto di Amos Oz tratto dal suo omonimo romanzo, allestita al Teatro Petruzzelli di Bari con le scene di Gae Aulenti. In collaborazione con Amos Oz ha inoltre composto il melologo D’un tratto nel folto del bosco per il Festival Mito (2010), su testo di Michele Serra ispirato all’omonimo romanzo del grande scrittore israeliano, che arriverà poi in versione francese a Parigi (Soudain dans la forêt profonde, Comédie française, Salle Pleyel, 2014), e sarà inciso a cura del Ministère de l’Éducation Nationale.
Lo stesso anno il Festival MiTo gli ha dedicato una monografia (primo italiano). Su richiesta di Riccardo Chailly ha composto nel 2015 il poema sinfonico Der Walddämon, sempre ispirato a D’un tratto nel folto del bosco di Amos Oz, che fa dell’antispecismo una metafora contro tutte le discriminazioni, eseguito al Gewandhaus di Lipsia. Nel 2015 dirige l’Atelier Opéra en création al Festival di Aix-en-Provence, dove viene eseguito Dai calanchi di Sabbiuno, nella serata in memoria di Patrice Chéreau.
Nel 2016 ha composto la sua nona opera, Lo specchio magico, su testo di Aldo Nove (allestita al Maggio Musicale Fiorentino e diretta da John Axelrod), Vencidos per voce e orchestra, commissionata dal Festival Internacional Cervantino in occasione delle celebrazioni di Cervantes, e il Concerto per violino eseguito al Teatro Petruzzelli di Bari. Sono del 2018 la Sonata per pianoforte n. 1 (LAC, Lugano), ed Eternapoli, melologo per orchestra, coro e voce recitante su testo di Giuseppe Montesano, interpretato da Toni Servillo al Teatro di San Carlo di Napoli. Dello stesso anno il Concerto per violoncello eseguito al Teatro Petruzzelli di Bari, e la seconda versione del concerto per violino Natura naturans, eseguito in prima europea all’Opera di Budapest, e in prima americana alla Carnegie Hall di New York.
Fino al 2018 è stato Compositore residente al Teatro Petruzzelli di Bari; ha collaborato e stretto un profondo legame con i registi Ermanno Olmi e Patrice Chéreau, oltre che con lo scrittore Amos Oz.
Nel febbraio 2019 l’Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano, di cui è compositore residente, gli dedica tre concerti monografici, tra cui la première italiana di Natura naturans. La Società del Quartetto di Milano gli commissiona, insieme ad altri otto compositori, in ottobre 2021, Par les soirs bleus d’été, per soprano e ensemble, su testo di Arthur Rimbaud, cantato da Carmela Remigio. Zubin Metha dirige in prima assoluta nel marzo 2021 un brano di buon auspicio per la sconfitta del Covid, Beethoven o la primavera ritrovata, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Nel giugno 2021 il Quartetto di Cremona esegue la prima del Quartetto n.6 Lettera a Johann Sebstian Bach a Ferrara Musica. Il brano sinfonico Was Beethoven African?, commissionato per il Concours International de cheffes d’orchestre 2020, viene eseguito in prima assoluta alla Philharmonie di Parigi, il 27 settembre 2021. L’1 ottobre 2021, al Teatro alla Scala, debutta Madina, Teatro-Danza per attore, cantanti, grande coro, grande orchestra e corpo di ballo, che fonde melodramma, balletto, melologo, con étoile Roberto Bolle. Il melologo Beethoven l’Africain, per attore e orchestra, su lettere di Nelson Mandela, va in scena al Muziekgebouw di Eindhoven il 6 ottobre, in concomitanza con le recite di Madina alla Scala.
L’opera eroicomica Jeanne Dark (testo di Stefano Jacini, dalla Pucelle d’Orléans di Voltaire) debutterà al Maggio Musicale Fiorentino2022 e la Crociata dei bambini, da un’idea di Daniele Abbado, al Festival di Spoleto 2022.
Tra gli altri direttori con cui ha lavorato: David Atherton, John Axelrod, Carlo Boccadoro, Beat Furrer, Claire Gibault, Daniel Harding, Paavo Järvi, Neville Marriner, Gianandrea Noseda, Donato Renzetti.
Ha collaborato con registi, attori, scrittori e artisti come: Daniele Abbado, Gae Aulenti, Giorgio Barberio Corsetti, Ferdinando Bruni, Patrice Chereau, Gianrico Carofiglio, Lella Costa, Tonino Guerra, Yashar Kemal, Sandro Lombardi, Dacia Maraini, Franco Marcoaldi, Aldo Nove, Ermanno Olmi, Moni Ovadia, Amos Oz, Giulio Paolini, Renzo Piano, Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Pontiggia, Roberto Roversi, Toni Servillo, Peter Simonischek, Federico Tiezzi, Michele Serra.
— Biography in English —
Born in Bologna, he graduated in composition with Giacomo Manzoni and in choir conducting with Tito Gotti.
In 1974 he moved to Venice, where Michelangelo Antonioni introduced him to Tonino Guerra – one of his first librettists – and to Luigi Nono, a great supporter of him as well as Hans Werner Henze, met in Naples the same year.
These two artists are spiritual fathers for the composer who, although very different, have left a trace in his style, characterized by a synthesis between research and innovation on the one hand, and tradition and expressiveness on the other.
In 1974 he won the Koussevitzky Prize in Tanglewood, United States, and in 1976 the Dutch Gaudeamus Prize with Les soupirs de Geneviève. Also in 1976, he composed Symphony in four strokes, conducted by Giuseppe Sinopoli at the International Festival of Contemporary Music of the Venice Biennale, which dedicated two monographic concerts to him, the first in 1979 and the second in 1981.
In 1982 he made his debut at the Maggio Musicale Fiorentino with Girotondo, an opera in two acts with a libretto by Roberto Roversi, based on the play of the same name by Arthur Schnitzler. In 1990 follows the second opera, Il Viaggio, presented at the Teatro Comunale in Bologna, based on a text by Tonino Guerra; at the same time the New York Festival of Contemporary Music performs the piece L’usignol in vatta a un fil.
The move to Milan in 1993 marked a turning point in his now international career; as well as his friendships with Luciano Berio, in whose human and stylistic freedom he identifies, and with Claudio Abbado, with whom he shares musical thoughts, projects and ideas. The same year, the Opéra de Lyon commissioned him La station thermale with a libretto by Myriam Tanant, based on Goldoni, reprized in various French theaters, as well as in 1995 by the Opéra Comique de Paris and the Teatro alla Scala. For the latter, the same year he composed Dai calanchi di Sabbiuno for ensemble, to celebrate the Fiftieth anniversary of the Resistance, a piece subsequently performed all over the world in two versions, one for large orchestra at the request of Claudio Abbado, and one for chamber orchestra . Again commissioned by La Scala is the cantata Sacer Sanctus for choir and orchestra, based on a text by Giuseppe Pontiggia (the only one in verse by the writer), then resumed, between 1997 and 2003, at the Ravenna Festival, at the Festival Présence in Paris. and at the Accademia di S. Cecilia in Rome.
Claudio Abbado commissioned Briefe Büchners from him for the Berliner cycle on Büchner, who performed it during the Berliner Festwochen (1998).
For the theater he also composed Les oiseaux de passage, again based on a text by Myriam Tanant, focused on the theme of immigration and performed at the Opéra de Lyon (1998) and at the Teatro Comunale in Bologna (2001). In collaboration with Franco Marcoaldi, Tre Veglie for violin, soprano and orchestra were also created for the Salzburg Festival (2000), directed by Iván Fischer and performed by Anna Caterina Antonacci; Terra comune (2002) for choir and orchestra, which inaugurated the Parco della Musica Auditorium, directed by Myung Wun Chung, at the request of Luciano Berio; the opera The bed of History (2003) performed at the Maggio Musicale Fiorentino, directed by Giorgio Barberio Corsetti, Abbiati Award for the best new opera.
In 2002 La Scala commissioned him the Diary of Sdegno, taken on tour throughout Europe, born from the profound crisis triggered by the attack of 11 September 2001 and the instrumental conflicts that followed. In 2002 he won the David di Donatello for the best soundtrack of the film Il occupation of arms by Ermanno Olmi. This was followed by Irini, Esselam, Shalom (2004) for voice, violin and orchestra, which expresses the values of peace, reaffirmed by the sacred texts of the three monotheistic religions, on fragments edited by Moni Ovadia. In 2005 Patrice Chéreau asked him for the music for the film Gabrielle, while in 2006, for the Mozart celebrations, the Salzburg Festival commissioned him The right harmony, a symphonic melologist for narrator and orchestra based on a text by Franz Heinrich Ziegenhagen, man of business and proto-socialist linked to Mozart, which was played by actor Peter Simonischek, and performed by the Wiener Philharmoniker directed by Riccardo Muti. Also from the same year is the orchestral piece Voci di notte, written for the Maggio Musicale Fiorentino Orchestra on the occasion of Zubin Mehta’s seventieth birthday. The second opera for the Teatro alla Scala, Teneke, directed by Roberto Abbado, directed by Ermanno Olmi and the sets by Arnaldo Pomodoro, is instead in 2007. Teneke, with libretto by Yashar Kemal, was then chosen for the That’s Opera exhibition, staged in Brussels on the occasion of Ricordi’s bicentenary, curated by Jean-Jacques Nattiez.
Also in 2007, both the symphonic piece Mare che fiumi welcomes, directed by Antonio Pappano at the Auditorium Parco della Musica in Rome, and the opera La madre del mostro, with libretto by Michele Serra. In 2009, Riccardo Chailly conducted his symphonic melologue Prospero or dell’Armonia, with a text by Ferdinando Bruni, inspired by Shakespeare and performed by the Filarmonica della Scala, and in 2011 Tagebuch der Empörung, performed by the Leipzig Gewandhaus Orchestra.
In 2011, the eighth opera, The same sea, based on a libretto by Amos Oz based on his novel of the same name, was staged at the Petruzzelli Theater in Bari with scenes by Gae Aulenti. In collaboration with Amos Oz he has also composed the melologue D’un stretch nel thick del bosco for the Festival Mito (2010), based on a text by Michele Serra inspired by the novel of the same name by the great Israeli writer, which will then arrive in French version in Paris ( Soudain dans la forêt profonde, Comédie française, Salle Pleyel, 2014), and will be engraved by the Ministère de l’Éducation Nationale.
The same year the MiTo Festival dedicated a monograph to him (first Italian). At the request of Riccardo Chailly, in 2015 he composed the symphonic poem Der Walddämon, also inspired by Amos Oz’s Suddenly in the Woods, which makes anti-species a metaphor against all discrimination, performed at the Gewandhaus in Leipzig. In 2015 he directed the Atelier Opéra en création at the Aix-en-Provence Festival, where Dai calanchi di Sabbiuno was performed on the evening in memory of Patrice Chéreau.
In 2016 he composed his ninth opera, The Magic Mirror, based on a text by Aldo Nove (staged at the Maggio Musicale Fiorentino and directed by John Axelrod), Vencidos for voice and orchestra, commissioned by the Festival Internacional Cervantino on the occasion of the Cervantes celebrations, and the Violin Concerto performed at the Petruzzelli Theater in Bari. The Piano Sonata n. 1 (LAC, Lugano), and Eternapoli, melologue for orchestra, choir and narrator on a text by Giuseppe Montesano, interpreted by Toni Servillo at the Teatro di San Carlo in Naples. In the same year, the Cello Concerto performed at the Petruzzelli Theater in Bari, and the second version of the Natura naturans violin concerto, performed in European premiere at the Budapest Opera, and in American premiere at Carnegie Hall in New York.
Until 2018 he was resident composer at the Petruzzelli Theater in Bari; he has collaborated and forged a deep bond with directors Ermanno Olmi and Patrice Chéreau, as well as with the writer Amos Oz.
In February 2019 the G. Verdi Symphony Orchestra of Milan, of which he is a resident composer, dedicates three monographic concerts to him, including the Italian premiere of Natura naturans. The Società del Quartetto di Milano commissioned him, together with eight other composers, in October 2021, Par les soirs bleus d’été, for soprano and ensemble, based on a text by Arthur Rimbaud, sung by Carmela Remigio. Zubin Metha will premiere in March 2021 an auspicious song for the defeat of Covid, Beethoven or the rediscovered spring, at the Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
In June 2021 the Cremona Quartet performs the premiere of Quartet n.6 Letter to Johann Sebstian Bach in Ferrara Musica. The symphonic piece Was Beethoven African?, Commissioned for the Concours International de cheffes d’orchestre 2020, is premiered at the Philharmonie in Paris on 27 September 2021. On 1 October 2021, at the Teatro alla Scala, Madina, Teatro -Dance for actor, singers, large choir, large orchestra and corps de ballet, which blends melodrama, ballet, melologue, with étoile Roberto Bolle. The melologue Beethoven l’Africain, for actor and orchestra, based on letters by Nelson Mandela, is staged at the Muziekgebouw in Eindhoven on 6 October, in conjunction with the performances of Madina alla Scala.
The heroic comic work Jeanne Dark (text by Stefano Jacini, from Voltaire’s Pucelle d’Orléans) will debut at the Maggio Musicale Fiorentino 2022 and the Crusade of Children, from an idea by Daniele Abbado, at the Spoleto 2022 Festival.
Among the other directors he worked with: David Atherton, John Axelrod, Carlo Boccadoro, Beat Furrer, Claire Gibault, Daniel Harding, Paavo Järvi, Neville Marriner, Gianandrea Noseda, Donato Renzetti.
He has collaborated with directors, actors, writers and artists such as: Daniele Abbado, Gae Aulenti, Giorgio Barberio Corsetti, Ferdinando Bruni, Patrice Chereau, Gianrico Carofiglio, Lella Costa, Tonino Guerra, Yashar Kemal, Sandro Lombardi, Dacia Maraini, Franco Marcoaldi, Aldo Nove, Ermanno Olmi, Moni Ovadia, Amos Oz, Giulio Paolini, Renzo Piano, Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Pontiggia, Roberto Roversi, Toni Servillo, Peter Simonischek, Federico Tiezzi, Michele Serra.